L’attenzione sulle problematiche dei Pronto Soccorso si mantiene sostenuta, specie in queste giornata di emergenza non solo climatica. Interessante l’inchiesta di Quotidiano Sanità (link) che evidenzia elementi drammatici. “La situazione è “drammatica” nei pronto soccorso del Cardarelli di Napoli, del San Camillo di Roma e delle Molinette di Torino. Barelle ovunque, personale costretto a ritmi impossibili e attese estenuanti per i pazienti. Mancano i posti letto ma, al contempo, accrescono i numeri degli accessi soprattutto per le chiusure dei pronto soccorso degli ospedali vicini. Barelle parcheggiate nelle corsie al Cardarelli, pazienti curati a terra al San Camillo ed ancora barelle anche nei ripostigli alle Molinette. Ed è cronaca di oggi l’allarme tilt anche nel pronto soccorso dell’ospedale Galliera di Genova”. Duecento pazienti in barella al Cardarelli, mentre a cento metri un intero Policlinico non accetta ricoveri in urgenzo. Cinquecento posti letto tagliati al San Camillo-Forlanini di Roma. E per un ricovero si può aspettare anche quarantotto ore. Tagli anche alle Molinette: il venti per cento dei posti in dieci anni.
E se cominciassimo a ripensare, sul serio, all’Ospedale del futuro, integrato in un servizio di assistenza territoriale funzionale? Quanti ricoveri potrebbero essere evitati? quante persone potrebbero tornare prima a casa o in residenze assistenziali?