Categorie
generale

Innovazione digitale in sanità

innovazione digitale

Innovazione digitale: in riduzione gli investimenti

L’Information and Communication Technology riveste un ruolo fondamentale in settori chiave della società. Alla regola non si esime la sanità e gli investimenti nel settore sono un indice attendibile della qualità dell’intervento. In Italia la situazione, tanto per cambiare, tende al ribasso. Nel 2013 gli investimenti sono crollati con una riduzione del 5%, proseguendo il trend negativo dell’anno precedente. I numeri, forniti dall’Osservatorio  Ict in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, presentati di recente al convegno “Innovazione digitale in sanità: l’Ict non basta!” dicono che l’investimento è stato di 1,17 miliardi di euro,  l’1,1% della spesa sanitaria pubblica, ovvero 19,72 euro per abitante. Ma non è solo un problema di spesa. Anche le scelte operative devono seguire un criterio che consenta la diffusione delle informazioni relative ai pazienti sia in ospedale che sul territorio, con riguardo sia all’assistenza sanitaria che a quella sociale. Non da meno occorre fornire una stima della spesa ICT in Sanità, evidenziando i trend in atto sia a livello complessivo (Regioni, MMG, strutture sanitarie) sia a livello di singoli ambiti ICT; vanno analizzate le priorità di investimento e il livello di sviluppo nei principali ambiti di innovazione digitale (Mobile Health, Cartella Clinica Elettronica, Dematerializzazione dei documenti, Servizi Digitali al Cittadino, Telemedicina, ecc.) evidenziando le barriere allo sviluppo e i benefici percepiti dalla Direzione Strategica; andrebbe compreso il supporto che l’ICT può fornire allo sviluppo di nuovi canali di erogazione delle cure e alla trasformazione dei modelli di cura e di assistenza, rilevando anche il punto di vista dei MMG e dei cittadini; infine occorre studiare i modelli di governance dell’innovazione ICT e analizzare il ruolo delle Regioni nello sviluppo di indirizzi e linee guida e nella realizzazione di Shared Services, fornendo una stima dei risparmi economici che questi servizi consentirebbero di ottenere per il sistema sanitario. In altri termini, come dichiarato da Mariano Corso, responsabile dell’Osservatorio, “alla sanità italiana oggi serve un percorso di innovazione digitale, che però non può essere ricondotto alla sola tecnologia. È necessaria una riforma del modello di cura e assistenza, in cui le tecnologie digitali mettano in rete il sistema, spostando i servizi dalle strutture residenziali verso il territorio e la gestione domiciliare, superando quella separazione tra prestazioni sanitarie e servizi socio-assistenziali, che è oggi causa di disottimizzazione e di atteggiamenti da ‘scarica barile’ a danno della finanza pubblica e, soprattutto, dei cittadini più deboli”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.