E’ noto il ruolo dei folati nel mantenimento dell’integrità del DNA e, in particolare, nel ciclo di metilazione della metionina e dell’omocisteina. La sostanza è fondamentale durante la vita embrionaria per la formazione del tubo neurale e in età avanzata per la prevenzione del declino cognitivo e della demenza di Alzheimer. Non è altrettanto noto se la supplementazione di acido folico per la prevenzione o il ritardo di demenza sia una strategia utile. In letteratura in sei, su sette, studi randomizzati e controllati con periodi di trattamento con vitamina B compresi tra 2 e 5,4 anni sono stati trovati benefici cognitivi nei gruppi trattatai soprattutto per i soggetti con omocisteina alta o bassi livelli di folati. Un lavoro pubblicato sul Journal of Neural Transmission (link) cerca di dimostrare la connessione tra carenza di folati e Alzheimer e di trovare spiegazioni per la controversia in letteratura come la brevità del follow-up, l’eterogeneità dei soggetti, etc.
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