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Federalismo e Sanità

Come era prevedibile aspettarsi il federalismo sanitario ha accentuato le differenze e le diseguaglianze nell’accesso alle cure tra le varie regioni. Ad affermare ciò il Rapporto dell’Osservatorio civico sul federalismo in sanità, diffuso dal Tribunale per i diritti del malato (link). La causa principale, secondo il rapporto, un’eccessiva regionalizzazione del servizio sanitario nazionale.

I problemi più importanti riguardano le liste di attesa, con sette Regioni ancora inadempienti nell’istituzione dei Cup regionali (Abruzzo, Campania, Calabria, Liguria, Piemonte, Sicilia e Veneto), il numero di prestazioni con tempi massimi di attesa (125 prestazioni in Piemonte ma solo 33 in Abruzzo, Calabria, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Toscana ed Umbria) e i piani regionali di contenimento dei tempi di attesa, ancora da definire. Un’altra area di sofferenza interessa le cure tumorali e l’accesso ai farmaci, con alcune regioni (Molise, Basilicata e Valle D’Aosta) che non includono alcuni farmaci nei loro prontuari ed altre (Umbria, Veneto, Molise ed Emilia Romagna) che pongono limitazioni a quanto autorizzato dall’Aifa. E infine sono ancora troppo i tagli cesarei, più del 35% in Liguria, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia e Sardegna.

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