Pubblicato sul Journal of Neurlogy, Neurosurgery and Psychiatry un articolo (link) di verifica dell’utilizzazione dei biomarcatori nella diagnosi precoce della malattia di Parkinson. Nel caso specifico è stato affrontato il rapporto costo beneficio del DAT-Scan. Dalla sua introduzione l’indagine ha comportato un cambiamento di diagnosi a 4 settimane di sindromi parkinsoniane clinicamente incerte nel 45% dei pazienti contro il 9% dei controlli che non hanno ricevuto il DaTSCAN, con un conseguente aumento in fiducia della diagnosi. Lo studio, ben disegnato e condotto, conferma quanto osservato in lavori precedenti. Il DAT Scan sembra confermare la sua utilità nella diagnosi di Parkinson, pur restando abbastanza costosa.
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