Gli studi sul rapporto tra assunzione di caffè o caffeina e malattia di Parkinson sono stati condotti nei paesi occidentali e potrebbero avere poca rilevanza per la popolazione asiatica, che preferisce il thè. Un gruppo di ricercatori Giapponesi ha intervistato 249 persone con Parkinson e 368 soggetti di controllo. Attraverso un questionario sono state raccolte informazioni sui fattori dietetici e le risposte sono state analizzate tenendo conto di sesso, età, regione di residenza, livello di istruzione, fumo, indice di massa corporea, l’indice glicemico e l’assunzione di grassi, vitamina E, β-carotene, la vitamina B6, l’alcol, e ferro. Si è così potuto osservare che l‘assunzione di caffè, tè nero e tè giapponese o cinese è inversamente associato in maniera significativa al rischio della malattia di Parkinson.
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Anche il thè protegge dal Parkinson
Uno studio giapponese dimostra che anche il thè protegge dal Parkinson