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Neurologia

Disturbi del controllo degli impulsi e sonno REM

Un poster presentato al recente meeting dell’American Academy of Neurology (link) ha evidenziato come i disturbi del controllo degli impulsi siano associati con disturbi del comportamento del sonno REM nei pazienti con malattia di Parkinson. A tal fine è stata confrontara la frequenza del Disturbo Comportamentale in sonno REM (RBD) diagnosticato in video-polisonnografia in pazienti con malattia di Parkinson (PD) con e senza disturbo del controllo degli impulsi (ICD). Ventisei pazienti consecutivi con malattia di Parkinson non dementi (18 maschi; età media:. 64.9 ± 9.1 anni, Hohen & Yahr 2.2 ± 0.5) sono stati identificati con uno o più disturbi del controllo degli impuls (PD-ICD) durante la loro valutazione di routine presso due centri per disturbi del movimento. La presenza di ICD è stata valutata attraverso un colloquio clinico dettagliato e la diagnosi è stata fatta in base a criteri standard. I pazienti con PD-ICD  sono stati abbinati per sesso ed età con 26 pazienti PD consecutivi senza storia di ICD (PD-noICDs, età media: 64.3 ± 9.1 anni, H & Y: 2.3 ± 0.6). Tutti i soggetti sono stati sottoposti ad un registrazione in video-polisonnografia per un’intera notta (vPSG). IL punteggio del sonno è stato calcolato in ciecto rispetto alla condizione di ICD e l’RBD è stato diagnosticato in base ai cretirei ICD-3 , tra cui la misura quantitativa di sonno REM senza Atonia (RSWA). Il disturbo comportamentale in sonno REM è stato trovato in 23/26 (88.0%) pazienti PD-ICD vs . 13/26 (50,0%) PD-ICDno (test di Fisher-esatto: p = 0,006). La RSWA media in PD-ICD e PD-noICDs era 53,6 ± 26,2% e 32,6 ± 28,9%, rispettivamente (p = 0,04). Due dei tre pazienti PD-ICD, non riuscendo a soddisfare i criteri diagnostici RBD, ha mostrato episodi motore molto brevi durante il sonno REM di video-sorveglianza, forse suggerendo un RBD minore. In conclusione in questo studio, un RBD confermata alla vPSG è stato trovato in quasi il 90% dei pazienti affetti da MP con ICD e nel 50% dei PD-noICDs. Questi risultati confermano i  risultati precedenti e suggeriscono che RBD possa rappresentare un fattore predisponente per ICD nel PD.

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