Ci sono film che nascono con il destino segnato. Nel caso di American Hustle il destino è il successo, con grandi chance per i prossimi Oscar. Vicenda, interpretazione, regia, scenografia, musica tutto sembra girare per il verso giusto e le due ore di spettacolo vengono vissute intensamente con il giusto ritmo e sufficiente spazio per le riflessioni. In Italia il sottotitolo “l’apparenza inganna” vuole aiutare lo spettatore a comprendere il senso della vicenda, una reale operazione dell’FBI finalizzata allo smantellamento di una rete di truffatori che si avvalevano della complicità di alcuni membri del congresso. Tutta giocata sull’inganno e sul simulare e dissimulare finisce con il diventare un atto di accusa di tutta una deriva della società contemporanea anche se collocata temporalmente negli anni ’70
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