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Psichiatria

Psichiatria computazionale: nuovi modelli per vecchie patologie

psichiatria computazionale

Psichiatria computazionale: lo studio del cervello e le applicazioni pratiche.

Le nuove frontiere della psichiatria prendono, tra le altre metodologie, in esame lo studio delle funzioni cerebrali nei termini delle proprietà di elaborazione delle informazioni delle strutture che compongono il sistema nervoso. Ciò non solo per quanto avviene gli aspetti più strettamente motori e sensoriali, ma anche per quanto riguarda lo studio delle funzioni cognitive, gli aspetti emotivi e il comportamento. In quest’ambito anche la psichiatria computazionale trova oggetto di studio tramite simulazioni al computer e modelli teorici finalizzati allo studio delle funzioni psichiche. In un articolo pubblicato su Lancet Psychiatry (link) vengono discussi i progressi nel campo della psichiatria computazionale, le aspettative dei ricercatori, le applicazioni emergenti e il prossimo futuro. Gli autori focalizzano l’attenzione sulle formulazioni teoriche delle funzioni cerebrali, le credenze soggettive e i comportamenti all’interno dei circuiti cerebrali che possono essere analizzati con la neurofisiologia fino al livello dei meccanismi sinaptici. Comprendere i principi che sono alla base dell’architettura funzionale del cervello potrebbe essere essenziale per una fenotipizzazione della psicopatologia in termini di basi fisiopatologiche. L’attenzione è conentrata sull’inferenza attiva (Bayesiana) e sulla codifica predittiva. In particolare, viene mostrato come la psichiatria computazionale, utilizzando i principi fondamentali della computazione neuronale, possa spiegare la psicopatologia, spaziando dalla teoria della mente nell’autismo alle anomalie dei movimenti oculari di inseguimento in schizofrenia.

In a review published on Lancet Psychiatry the Author discuss advances in computational neuroscience that relate to psychiatry. They review computational psychiatry in terms of the ambitions of investigators, emerging domains of application, and future work. Their focus is on theoretical formulations of brain function that put subjective beliefs and behaviour within formal (computational) frameworks—frameworks that can be grounded in neurophysiology down to the level of synaptic mechanisms. Understanding the principles that underlie the brain’s functional architecture might be essential for an informed phenotyping of psychopathology in terms of its pathophysiological underpinnings. They focus on active (Bayesian) inference and predictive coding. Specifically, they show how basic principles of neuronal computation can be used to explain psychopathology, ranging from impoverished theory of mind in autism to abnormalities of smooth pursuit eye movements in schizophrenia.

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