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Letture per agosto

Scrive Freud ne “Il motto di spirito”: gli uomini non si sono accontentati di godere del comico che incontravano sul loro cammino, hanno anche voluto produrlo intenzionalmente. Per chi volesse prendere contatto con l’umorismo ebraico ecco il volume di Elena Loewenthal – Un’aringa in paradiso. Enciclopedia della risata ebraica – Feltrinelli. Ottimo anche come lettura da ombrellone. Un assaggio: “come mai i capelli in testa diventano bianchi prima dei peli dela barba?” domanda un giovane talmudista al suo maestro. “Semplice, risponde il rabbi, perchè i capelli in testa sono di vent’anni più vecchi dei peli della barba”.

Imre Kertesz – Fiasco – Feltrinelli. Premio Nobel per la letteratura nel 2002. Un romanzo sulla scrittura di un romanzo con un incipit che rimanda a Musil e al suo Uomo senza qualità: “Il vecchio stava in piedi davanti al secretaire. Pensava. Era mattina (relativamente presto, potevano essere le dieci). A quell’ora il vecchio era solito mettersi a pensare”. Sullo sfondo il terrore del regime comunista ungherese e il disinganno e il fallimento dell’amicizia, dell’amore e del lavoro.

Gunter Grass – Il tamburo di latta – Feltrinelli. Circa seicento pagine fitte, intensissime e profonde. Oskar Matzerath decide di restare bambino e non crescere più. Metafora di un’epoca e, in extenso, della condizione umana. Come altrimenti potrebbe interpretarsi il suo incipit: “non lo nego: sono ricoverato in un manicomio; il mio infermiere mi osserva di continuo, quasi non mi toglie gli occhi di dosso perchè nella porta c’è uno spioncino, e lo sguardo del mio infermiere non puo penetrarmi poichè lui ha gli occhi bruni, mentre i miei sono celesti“.

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