Da tempo si è alla ricerca di un “marcatore” sensibile e specifico che consenta la diagnosi di Parkinson in fase precoce. All’ultimo American Academy of Neurology, il congresso mondiale dei neurologi, è stato presentato un lavoro di un gruppo israeliano che consentirebbe di rilevare la malattia di Parkinson con il semplice respiro. Trentacinque pazienti e quindici controlli sani hanno respirato in un sacchetto di plastica e l’aria raccolta è stata analizzata con dei nano sensori che sono stati in grado di rilevare un caratteristico “breath-print” nei pazienti di Parkinson, nettamente diverso da quello dei controlli sani. Lo studio è ancora preliminare e necessita di ulteriore approfondimento. La principale, ovvia, critica è che i farmaci assunti dai pazienti possonoo di per se stesso modificare la composizione chimica del respiro.
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