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Neurologia

Il linguaggio nell’afasia corticale posteriore

  • Autore articolo Di alfamag
  • Data dell'articolo 3 Aprile 2013
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L’atrofia corticale posteriore (PCA) viene ritenuta essere una sindrome visiva, caratterizziata principalmente dalla progressiva compromissione delle abilità visuopercettive e visivo-spaziali. Tuttavia, i pazienti spesso descrivono come difficoltà iniziali il reperimento delle parole. Nel lavoro pubblicato sul Journal of Neurology Neurosurgery and Psycghiatry (link) è stata analizzata la funzione linguistica in 15 pazienti con PCA, sette pazienti con afasia logopenica/fonologica (LPA) e 18 controlli sani utilizzando una batteria di test linguistici di valutazione. Rispetto ai controlli sani, i pazienti PCA mostrano deficit linguistici in tutti i domini esaminati, con prevalente anomia, ridotta fluidità fonemica e rallentata velocità di eloquio. Le prestazioni dei PCA sono simili a quelle dei pazienti con LPA nei test di input uditivo, ripetizione e span digitale, ma è relativamente più forte nei compiti di comprensione e di eloquio spontaneo.

Lo studio dimostra che, oltre al deficit visivo, letterario e numerico nella PCA è presente una progressiva disfunzione del linguaggio orale con difficoltà di reperimento delle parole importanti. La sovrapposizione nei profili linguistici di APC e LPA, che sono entrambi più comunemente causati dalla malattia di Alzheimer, sottolinea ulteriormente la nozione di un continuum fenotipico tra le manifestazioni tipiche e atipiche della malattia. Chiarirne i confini ha implicazioni importanti per la diagnosi, il reclutamento nelle sperimentazioni cliniche e per le indagini sui fattori biologici che determinano la eterogeneità fenotipica nella malattia di Alzheimer.

  • Tag abilità, afasia logopenica, Alfonso Mauro, alzheimer, atrofia corticale posteriore, demenza, diagnosi, eloquio, esperti, fluidità, fonemica, LPA, malattia di Alzheimer, medici, neurologo, ospedale, PCA, Salerno, San Leonardo, visivo spaziale, visuo percettiva

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