Correla l’anno 1973, quando l’American Psychiatric Association decise di pubblicare un’edizione riveduta del Manuale Diagnostico e Statistico (DSM). La speranza era che un nuovo manuale avrebbe presentato la psichiatria come un campo scientifico, aiutandola nella lotta contro gli attacchi del movimento anti-psichiatria oramai protratti da circa un decennio. La storia dell’epoca viene descritta in The Making of DSM-III ® con particolare enfasi sul serrato dibattito tra orhanicisti della Task Force del DSM e gli psicoanalisti che progressivamente hanno dovuto soccombere ai primi. Protagonista assoluto lo psichiatra Robert L. Spitzer, un uomo dai molti talenti, determinato, energico e con capacità tattiche, forse lo psichiatra più influente della seconda metà del 20° secolo. Spitzer ha determinato un cambiamento importante nella psichiatria descrittiva paragonabile solo al celebre psichiatra tedesco Emil Kraepelin, il delineatore epocale dei concetti di demenza precoce e malattia maniaco-depressiva, i precursori della moderna schizofrenia e disturbo bipolare.
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