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Neurologia

Alzheimer, analfabetismo e povertà: come valutare?

La diagnosi di Alzheimer si avvale di test neuropsicologici che spesso sono legati al grado di istruzione delle persone esaminate. La cosa diventa problematica quando si deve valutare una persona che vive o proviene da paesi poveri, spesso analfabeti. Al fine di valutare la validità dei test comunemente utilizzati un gruppo di ricercatori brasiliani ha valutato una popolazione di anziani analfabeti. Sessantasei analfabeti colpiti da Alzheimer sono stati confrontati con 40 anziani normali ed analfabeti. In particolare sono stati somministrati il Mini-Mental State Examination (MMSE), la categoria animali del test di Fluenza Verbale (VF), il test del Disegno dell’Orologio (CDT), e il Questionario Pfeffer di Attivitò Funzionale (PFAQ). Le differenze tra i due gruppi sono risultate essere significativei. I migliori strumenti di screening sono il MMSE e il PFAQ. Il cut-off per MMSE, VF, CDT, e PFAQ era rispettivamente a 17.5, 7.5, 2.5 e 11.5 punti. La sensibilità e la specificità aumentano con la somministrazione contemporanea dei suddetti test. In conclusione le persone analfabete possono essere sottoposte con successo a screening per l’Alzheimer utilizzando gli strumenti di screening già in uso, soprattutto con protocolli combinati.

(L’articolo è stato pubblicato sul Journal of Alzheimers Disease)

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