Il Parlamento di Strasburgo ha approvato, nell’ambito dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo una relazione sulla prevenzione delle patologie legate all’invecchiamento femminile. L’evoluzione demografica pone l’Unione europea di fronte a una serie di sfide, tra cui il progressivo aumento della popolazione over 65, più di 87 milioni di persone: di cui più di 50 milioni sono donne. Il divario di genere in termini di invecchiamento è ancor più evidente per le persone over 80: 3,1% di donne rispetto al 1,6% di uomini sul totale della popolazione. Inoltre, nonostante le donne vivano più a lungo degli uomini, sono spesso più colpite da malattie croniche e invalidanti e, quindi, soggette a un peggioramento di qualità di vita. Malattie cardiovascolari, malattie respiratorie, cancro, diabete, patologie muscolo-scheletriche, malattie neuro-degenerative, depressione sono le manifestazioni più frequenti. E ancora, le pazienti anziane vivono molto spesso in condizioni di solitudine (il 75,8% delle donne di oltre 65 anni), sono maggiormente a rischio di povertà (il 24,5%) accentuato, questo, dal divario retributivo (attualmente in media del 16,4%) e dalle scelte occupazionali dettate dalla necessità di conciliare vita familiare con la vita lavorativa, per cui le donne accumulano contributi pensionistici inferiori, hanno pensioni più basse e minori risorse per le terapie e le cure mediche”. Gli europarlamentari hanno così proposto di garantire l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità, di investire in informazione e prevenzione anche con screening specifici. La prevenzione è fondamentale per promuovere comportamenti virtuosi e un impegno forte contro l’abuso di alcol e il tabagismo, autentiche piaghe sociali
(estratto dalle dichiarazioni dell’on.Angelilli)