Di Emma Dante e del Re Chicchinella hanno scritto e discusso persone molto più qualificate di me.
La rappresentazione, cui ho assistito al Teatro Verdi di Salerno, mi ha fornito lo spunto per alcune considerazioni marginali:
- la Corte, ruffiani opportunisti che attendono di ricavare un indebito beneficio nonostante l’altrui sofferenza;
- la scelta del nome del Re Carlo III di Borbone, vissuto in epoca successiva al “Cunto de li cunti” dove il principe, non il re, si “nettava il culo” con una papera, non una gallina, ritenuta morta. Ignoro le motivazioni per cui Emma Dante ha scelto questo nome. Re Carlo III, considerato il “Restauratore” del Regno di Napoli, è stato protagonista positivo della storia di Napoli. Le sue opere sono ancora visibili: edilizia civile, militare e culturale; iniziative commerciali e artistiche; riforma tributarie, ivi compresa la tassazione del clero (Ma di questo scriverò in un altro post). Forse sbaglio nel ritenere che le uova d’oro sceniche siano tutte queste opere e che l’autrice abbia voluto dare un significato politico alla cortigianeria ancora attuale in tutte le sue possibili espressioni;
- la scelta musicale con le due passacaglia, il “Bisogna morire” di Stefano Landi e quella di Battiato “ah, come t’inganni se pensi che gli anni non han da finire. È breve il gioire”;
- la scena dell’abbuffata dei cortigiani con un chiaro, a mio parere, riferimento all’analoga scena di “Miseria e nobiltà“;
- il controverso rapporto con la moglie e la figlia;
- l’impianto scenico e dei costumi: il re che all’inizio è lui stesso una gallina addormentata nel suo costume di piume, gli arti inferiori dei cortigiani a forma di cosce di gallina, la disposizione finale delle sedie-inginocchiatoio a formare un recinto per polli ma anche a forma di sepolcro.
- Nel cunto de li cunti l’epilogo è gioioso e positivo, nel Re Chicchinella la trasformazione in qualcosa di diverso passa attraverso la morte.
Solo per citare alcuni dei mille stimoli che vengono attivati nel breve spazio di un’ora di durata dello spettacolo.