Il bollettino quotidiano del Ministero della Salute costituisce un’informazione indispensabile per continuare ad affrontare quella che è una pandemia di proporzioni mondiali.
A livello istituzionale i vari organi preposti devono monitorare i vari aspetti assistenziali che la malattia comporta: nuovi casi, ricoveri ordinari e in terapia intensiva, decessi suddivisi per fascia di età e condizione vaccinale.
A livello individuale per comprendere l’importanza di una condizione, il COVID-19, che ancora è presente in misura consistente con picchi ricorrenti correlati alle nuove varianti.
Ed è assurdo che i soliti detrattori, tuttologi di giornata, argomentino in maniera per nulla razionale circa l’assurdità del bollettino, escludendo altre patologie (vascolari, tumori, etc.) altrettanto importanti e drammatiche.
La differenza fondamentale, da cui non si può prescindere, è che le malattie infettive per loro natura sono contagiose, interessando l’intera collettività e impegnando, come abbiamo visto negli ultimi due anni, la popolazione tutta.
Sani e ammalati, giovani ed anziani hanno sovraccaricato l’intero sistema sanitario e di riflesso compromettendo l’assistenza delle altre patologie.