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Neurologia

Il delirio nell’ictus è un fattore prognostico sfavorevole

Pubblicato su Stroke un articolo (link) sul deterioramento cognitivo vascolare e sulle sue manifestazioni nel paziente ictato, con particolare riguardo al delirio e all’interazione fra malattia dei piccoli vasi, atrofia cerebrale e meccanismi degenerativi. Il delirio è uno stato confusionale acuto e si stima che almeno 1 paziente su 8 vada incontro a delirio dopo un ictus acuto. L’atrofia cerebrale invece è un predittore di esito sfavorevole in un certo numero di disturbi neurologici. In uno studio recente su 527 pazienti consecutivi ricoverati per ictus, con un’età media di 72 anni, i rischi indipendenti per delirio erano un preesistente declino cognitivo, le infezioni, l’ictus dell’emisfero destro, la malattia carotidea, un alto punteggio alla National Institutes of Health Stroke Scale e l’atrofia cerebrale. Inoltre, il delirio è associato con la durata del ricovero, la mortalità e un peggiore stato funzionale. Infine una revisione sistematica ed una meta-analisi di 10 studi comprendenti 2004 pazienti, quelli colpiti da ictus e delirio avevano una mortalità ospedaliera e a 12 mesi più alta rispetto ai pazienti non deliranti, ricoveri più lunghi e maggiori probabilità di essere scaricati in case di cura o altri istituti di cura. 

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