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I medici che saranno

In questi drammatici giorni di sofferenza economica finanziaria, complice il caldo, ai più è passata inosservata la notizia sulle novità presentate da Fazio e Gelmini relative alla riforma del percorso di studi di Medicina. Il comunicato del MIUR recita “l’obiettivo dei provvedimenti è rafforzare la qualità della formazione specialistica post laurea, accrescere la partecipazione degli specializzandi all’attività professionale con esperienze sul campo, rendere più compatto il percorso complessivo, evitare tempi morti tra una fase e l’altra ed incentivare la partecipazione dei giovani medici al dottorato di ricerca”. In soldoni le novità principali sono tre:

  • Specializzazioni: la scuola di specializzazione dura un anno in meno. Le specialità chirurgiche passano da 6 a 5 anni, quelle mediche da 5 a 4 anni o 3 per alcune aree particolari; le sedi dove sono attivate le scuole di specializzazione, verranno selezionate per garantire che solo le sedi effettivamente più qualificate dal punto di vista scientifico possano ospitarle. Saranno infine definiti ordinamenti che prevedano una maggiore partecipazione degli specializzandi all’attività professionale con una prima metà di formazione più teorica, seguita dalla seconda metà dedicata all’attività diretta dello specializzando.
  • Dottorato: si potrà svolgere contemporaneamente alla specializzazione. In questo modo si dovrebbe consentire allo specializzando di accorciare il percorso di studi ed entrare più velocemente nel mondo del lavoro.
  • Laurea: confermata la durata di sei anni ma il tirocinio valutativo di 3 mesi, che oggi si svolge dopo la laurea, verrà incorporato nella stessa. L’esame di laurea, quindi, inglobando anche l’esame di Stato, permetterebbe di conseguire una laurea abilitante.

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