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Federalismo in Sanità.

La risoluzione della Commissione Sanità del Senato sul federalismo in sanità ribadisce l’esigenza di uguali diritti e risorse adeguate da Nord a Sud.

Lo scorso 10 novembre la Commissione Sanità del Senato ha approvato una risoluzione sul federalismo in sanità. Il testo è stato votato, per una volta senza contrapposizioni di schieramento, all’unanimità ed è stato discusso su iniziativa dei senatori Cosentino (Pd) e Calabrò (Pdl).

Il documento, dal titolo “Contributo propositivo per lo sviluppo e l’ammodernamento del Servizio sanitario nazionale in ordine ai rapporti tra Stato e Regioni, alla riconsiderazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) e dei Diagnosis-related group (Drg) e alla riorganizzazione degli organi di consulenza del Ministero della salute (Aifa, Consiglio superiore di sanità ed Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali – Agenas)” espone diversi aspetti da tenere in debita considerazione. L’ispirazione di fondo vorrebbe essere il mantenimento di risorse adeguate e uguali diritti da Nord a Sud.

Si legge tra l’altro che “tutti i cittadini italiani sono uguali nel diritto alle cure” ed “è compito delle Regioni fare in modo che queste risorse siano utilizzate in condizioni di efficienza, di appropriatezza e di trasparenza, nel proprio territorio”

La risoluzione indica al Governo che in tutto il Paese deve essere garantita la disponibilità di risorse pari al fabbisogno standard per dare certezza di assistenza e cura a tutti i cittadini. Ed è compito delle Regioni fare in modo che le risorse siano utilizzate in condizioni di efficienza, appropriatezza e trasparenza. Una regione che spende male non può chiedere di più. “Si può spendere meglio, non spendere meno”. Il riparto della somma globale tra le diverse regioni avverrà con il metodo dei costi standard. La Conferenza Stato-Regioni sceglierà tra le cinque regioni con le migliori performance e valuterà non solo i risultati di bilancio, ma anche la qualità dell’assistenza prodotta.

Per la Commissione “i disavanzi sanitari sono più un problema di governance, che di risorse” ed indica al governo quattro esigenze : introduzione di procedure contabili uniformi, nomine dei manager trasparenti nelle regioni alle prese con procedure di commissariamento, sostegno alle Regioni impegnate a risanare la spesa e valutazione non solo dell’andamento dei conti, ma anche della qualità dell’assistenza erogata.

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