Ancora un lavoro sul freezing (FOG – freezing of gait), il disturbo della marcia che affligge tanti parkinsonismi e che consiste nella sensazione di avere i piedi incollati per terra. Uno studio pubblicato su Movement Disorder (link) ha preso in esame 51 soggetti con Parkinson: 24 senza e 27 con FOG, appaiati per età, sesso e gravità della malattia. I soggetti sono stati sottoposti a una batteria di valutazione clinica delle caratteristiche generali della malattia, andatura ed equilibrio, congelamento non della marcia e funzioni cognitive. Il contributo relativo di questi risultati è stato calcolato utilizzando l’analisi di regressione logistica. Il miglior modello esplicativo del FOG deriva dalla combinazione di quattro caratteristiche indipendenti: congelamento nongait; dose equivalente di levodopa (LED), deficit cognitivo e cadute e problemi di equilibrio. Il modello produce un profilo di rischio elevato per FOG (P> 95%) quando i pazienti Parkinson presentano almeno un tipo di congelamento nongait (ad esempio, congelamento di altri movimenti ripetitivi), cadute o problemi di equilibrio durante gli ultimi 3 mesi, e un punteggio alla Scala per Esiti da Morbo di Parkinson-Cognizione inferiore a 28. Un alta LED aumenta ulteriormente il rischio di FOG al 99%.
Il congelamento Nongait, l’aumento della dose di farmaco dopaminergico, i deficit cognitivi e le cadute e problemi di equilibrio sono determinanti indipendenti di freezing a nelle persone con malattia di Parkinson e possono giocare un ruolo sinergico nella sua manifestazione