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Neurologia

Apprendimento: quali differenze tra persone con Parkinson e sani

  • Autore articolo Di alfamag
  • Data dell'articolo 4 Maggio 2015
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Presentato nel corso del meeting annuale dell’American Academy of Neurology un poster sui processi di apprendimento nella malattia di Parkinson e nell’invecchiamento sano . Gli autori del poster, Madeleine Sharp, Karin Foerde, Nathaniel Daw e Daphna Shohamy avevano come obiettivo l’identificazione dell’esatto ruolo della dopamina nell’apprendimento dei meccanismi di ricompensa e il fornire un resoconto più preciso se la disfunzione cognitiva del PD si riferisca alla carenza di dopamina. Infatti è ampiamente accettato che i pazienti con malattia di Parkinson hanno un deficit di apprendimento cognitivo, che si presume essere collegato al segnale di apprendimento dopamina-dipendente che è diminuita nello striato. Tuttavia, l’effetto della dopamina sulla cognizione probabilmente si estende oltre lo striato, in particolare alla corteccia prefrontale, dove potrebbe anche sostenere l’apprendimento attraverso effetti positivi sulla funzione esecutiva che non sono contabilizzati in compiti standard di rinforzo dell’apprendimento. Queste diverse componenti di apprendimento per rinforzo sono ipotizzati a verificarsi come due processi paralleli. Il primo, abitudine all’apprendimento (senza modello), è squisitamente sensibile al premiare e si pensa che dipenda criticamente dalla segnalazione striatale di errori di previsione. Il secondo, l’apprendimento basato su modello verso obiettivi, è sensibile anche al feedback, ma dipende molto anche da componenti fondamentali delle funzioni esecutive. Nel lavoro presentato è stato utilizzato un compito decisionale sequenziale a due fasi che precedentemente ha dimostrato di dissociarsi tra questi due processi di apprendimento nei pazienti con Parkinson in fase  ON e OFF da farmaci rispetto ai controlli sani per determinare l’effetto della malattia e dei farmaci dopaminergici su questi due processi di apprendimento. L’analisi dei dati ha evidenziato che i pazienti con Parkinson in fase off  avevano un normale apprendimento senza modello, che dipende interamente da un feedback, ma per contro avevano un deficit di apprendimento basato su modelli, che è stato completamente ristabilito con la somministrazione di dopamina e la cui gravità  è stata correlata con un deficit della memoria di lavoro. In conclusione: in primo luogo, il semplice processo di previsione e ricerca della ricompensa è integro nel PD. In secondo luogo, i  risultati forniscono la prova che il controllo dopaminergico è fondamentale per l’apprendimento basato su modelli e suggeriscono che è particolarmente sensibile alla perdita di dopamina nella malattia di Parkinson già in fase precoce o moderata.

  • Tag Alfonso Mauro, anziani, apprendimento, dopamina, esperti, malattia di Parkinson, medici, neurologo, ospedale, Parkinson, Salerno, San Leonardo, striato

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