E’ possibile migliorare la memoria? Da tempi memorabili, prima ancora che le neuroscienze assumessero l’importanza attuale l’uomo si è appassionato alla possibilità di migliorare questa importante funzione del cervello. Vari i metodi proposti. Di recente sul New England Journal of Medicine è stato pubblicato un articolo (link) che per la prima volta dimostra come la […]
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Demenza e modalità di default
I cambiamenti dei livelli di attività regionale e della connettività di rete si verificano nel corso della vita all’interno della modalità di rete predefinita (DMN o Default Mode Network) della funzione cerebrale a riposo. Con l’età si osservano cambiamenti nella maggior parte dei componenti della DMN, in particolare nel cingolo mediale frontale/anteriore e nelle regioni […]
Uno dei filoni più importanti nella ricerca delle malattie neurodegenerative, Alzheimer in testa, è l’individuazione di esami di laboratorio di semplice esecuzione, specifici e sensibili nell’individuare una determinata malattia e la sua evoluzione. Allo stato si ricorre principalmente alla diagnostica per immagini che risulta essere costosa, spesso problematica per la sue esecuzione e non […]
Le sovrapposizioni tra Parkinson e Alzheimer sono note ed oggetto di studi approfonditi. Un lavoro pubblicato su Brain (link) dimostra come il modello di atrofia cerebrale della malattia di Alzheimer può essere un biomarker preclinico di declino cognitivo nella malattia di Parkinson. Ottantaquattro pazienti con Parkinson sono stati sottoposti ad indagine di risonanza magnetica e […]
Proseguendo la lettura dell’articolo di Sarah DeWeerdt su Nature (link) si può notare che la ricerca epidemiologica continua a evidenziare altre abitudini che possono modificare il rischio di malattia di Alzheimer. Questi tipi di studi, che prevedono l’osservazione di migliaia di persone e delle loro abitudini, sono alla base delle nostre conoscenze sulla dieta mediterranea, che comprende un […]
Anche l’attività fisica ha un ruolo importante nella prevenzione dell’Alzheimer. E’ quanto afferma Sarah DeWeerdt su Nature (link). Ad esempio il ballo liscio, che potrebbe non essere il primo trattamento preventivo per la malattia di Alzheimer, ma è una ricetta ideale per quanti sono preoccupati per il declino della memoria. Infatti la danza è una perfetta miscela […]
Biomarkers e Alzheimer (3/3)
In conclusione a quanto esposto nei giorni scorsi l’articolista afferma che se la patologia è presente prima che la persona manifesti il declino cognitivo il passo successivo più logico dovrebbe essere la scansione di routine degli anziani per identificare i segni rivelatori della malattia. Ma questo è più facile a dirsi che a farsi. La […]
Biomarkers e Alzheimer (2/3)
Proseguendo la descrizione iniziata ieri sui biomarkers di Alzheimer l’articolo su Nature riferisce che le tecnologie di imaging stanno aiutando a identificare i cambiamenti a livello cerebrale che correlano con il declino cognitivo. Le scansioni RMN di persone con Alzheimer rivelano, con l’avanzare della malattia, un restringimento del lobo temporale e dell’ippocampo, la regione del […]
Biomarkers e Alzheimer (1/3)
Continuando l’esposizione del numero monografico di Nature sull’Alzheimer oggi è la volta dell’articolo di Ruth Williams (link) dal titolo Biomarkers: segnali di pericolo. Allo stato la diagnosi definitiva della malattia di Alzheimer è possibile solo con l’analisi post-mortem del cervello. E’ quindi evidente come sia importante valutare la persona in vita allo scopo di trovare […]
Proseguendo il discorso sui processi decisionali iniziato in un precedente post si può affermare che nelle fasi iniziali dell’Alzheimer la degenerazione si verifica nel lobo temporale mediale, comprendendo sia l’ippocampo che la corteccia entorinale. Col progredire della malattia, altre aree cerebrali, come il lobo temporale, la corteccia frontale e quella parietale laterale, sono tipicamente affette. […]