“Pensiamo che il Patto della salute non debba essere solo un patto tra governo, Parlamento e Regioni, ma debba coinvolgere anche i professionisti e i cittadini”. Lo ha affermato, lo scorso 14 marzo, Renato Balduzzi ministro della Sanità, alla presentazione del musical Capitan Kuk. Diremmo, memori del sisma dell’80 “Fate presto”, anche se il ministro ha già messo le mani avanti “Siamo ancora in una fase in cui è aperta la discussione”. L’Italia è un Paese complicato. Vorrebbe semplificare ma quando lo fa finisce per escludere parti importanti del contesto sociale. Nella definizione del Patto per la Salute, ad esempio, il rimpiattino è tra Stato e Regione, concessione di fondi e loro distribuzione. Nei momenti decisionali i professionisti, i sindacati, i cittadini, le associazioni scompaiono. Sono, loro malgrado, attori non protagonisti, spesso comparse con ruolo passivo e quasi mai piacevole.
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