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cronaca

La catena di don Verzè

Riesce difficile, per i comuni mortali, comprendere a quale logica risponda una siffatta e articolata catena. Ancor più quando si legge che la procura di Milano ha depositato istanza di fallimento dell’ospedale San Raffaele e che si ipotizza l’ipotesi di bancarotta, false fatture e ostacolo agli organi di vigilanza.

CIto solo le parole del procuratore della Repubblica di Milano: “la richiesta di fallimento della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor è innanzitutto finalizzata all’intento di arrestare ulteriori dissipazioni patrimoniali, ma è altresì orientata a perseguire l’interesse pubblico nella sfera del quale rientra la posizione dei soggetti a vario titolo coinvolti in questo grave default, quali i creditori, i dipendenti, i collaboratori e gli stessi utenti del servizio sanitario gestito dalla Fondazione. Dagli atti acquisiti emerge lo stato di insolvenza della Fondazione, dato non controverso, tanto che il consiglio di amministrazione ha pubblicamente dichiarato di voler presentare un ricorso per l’ammissione al concordato preventivo, proposito che finora non risulta essersi concretato”.

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