Fotocamera vintage Retinette
Ad un certo punto la fotografia digitale stufa. Tra fotocamere digitali, telefoni smartphone, app, tag, Photoshop, Instagram, Facebook e quant’altro sta modificando non solo la fotografia ma anche il nostro quotidiano si arriva a percepire un senso di nausea e l’esigenza di recuperare qualcosa. Così ci si mette alla ricerca di informazioni, notizie e occasioni (naturalmente su eBay) che si concludono con l’acquisto di questa bella vecchia fotocamera. E’ una Kodak fine anni ’50, serie Retinette, mitica serie che ha accompagnato generazioni di persone prima dell’avvento delle reflex con ottiche intercambiabili, prima del digitale. Perfetta, funzionante, ancora con la sua bella custodia in pelle e una lente accessoria gialla, filtro perfetto per il bianco e nero. E’ con emozione ed un pizzico di trepidazione che si inizia ad usare la Retinette. Il peso è quello giusto: non troppo pesante da renderla intrasportabile, non troppo leggera da farla sembrare un giocattolo. L’apertura del vano pellicola è intuitiva: un pulsantino al disotto dell’apparecchio consente l’accesso, la ghiera viene alzata per consentire l’inserimento del caricatore, per fortuna le pellicole esistonono ancora, e la pellicola viene agganciata all’altro estremo prestando attenzione a far coincidere i dentini della rotella di trascinamento con i fori del rullino. Un piccolo movimento della leva di caricamento e la Retinette è pronta all’uso. Gesto dimenticato ma che fa tornare alla mente il recente passato e che lo restituisce come un rituale di recupero di parti di noi stessi. Non c’è messa a fuoco ma con una ghiera si stabilisce la distanza dal soggetto. Dopo di che si sceglie il tempo di scatto (possibili sia la posa B che l’autoscatto, altro che i “selfie” attuali) e l’apertura di diaframma con un insolito, per noi digitalizzati, movimento della ghiera. Lo scatto è agevole, senza eccessiva pressione e con un rumore della tendina appena percettibile. Ma la cosa più interessante è che se con il digitale si tende a scattare di tutto e di più, anche l’impossibile ma soprattutto l’inutile con l’analogica si riprende a pensare: si sceglie il soggetto da riprendere, si compone l’inquadratura, si decide l’accoppiamento di tempo e diaframma e solo allora si scatta. E si attende. Perchè il risultato non è mai immediato, tantomeno certo. Il tutto per 20 euro su Ebay. Vale la pena provarci.