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I miei libri di gennaio

Il cimitero di Praga (di Umberto Eco, edito da Bompiani)
Mi piace Eco ma questa volta la lettura è più ostica del solito. Si procede lentamente e la vicenda non riesce mai a “prendere” a pieno. Eppure gli elementi e gli spunti per avvincere il lettore ci sono tutti, compreso un giovane Freud in visita alla Salpertiere. Due le ipotesi: o Eco sta invecchiando e diventa “rindondante” nelle sue esibizioni di stile indiscutibile oppure sto invechiando io e ho bisogno di un linguaggio semplificato, quasi in stile sms.

Terroni (di Pino Aprile edito da Piemme)
Una rilettura della questione meridionale che, ancorchè documentata su fatti realmente accaduti, sembra voler danneggiare piuttosto che aiutare il Sud. Il passato è tale e non si può pensare al futuro cercando sempre più indietro nel tempo stragi, violenze e sevizie. Mi piace pensare che il libro voglia essere una provocazione ed un invito a riflettere con ragionevolezza.

La paura è una sega mentale (di Giulio Cesare Giacobbe edito da Mondadori) Continua la fortunata serie del “collega” psicoterapeuta. Scritto in maniera divertente, si legge con facilità. Lo stile e i contenuti a me ricordano molto la scuola di Palo Alto con ampie, ed intelligenti, incursioni in settori quali quello sistemico-relazionale, la psicosintesi, la programmazione neurolinguistica e altre.

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