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Neurologia

Dieci anni di DBS

Pubblicato su Archives of Neurology un articolo (link) sull’efficacia della DBS (Deep Brain Stimulation) in 18 pazienti seguiti per dieci anni. La DBS (stimolazione cerebrale profonda) prevede l’utilizzo di elettrodi che vengono impiantati nel cervello e collegati ad un piccolo dispositivo elettrico chiamato generatore di impulsi che può essere programmato dall’esterno. Per un corretto funzionamento la DBS richiede una programmazione attenta del dispositivo stimolatore. I risultati sono che la DBS ha migliorato i sintomi della malattia di Parkinson del 25% rispetto a nessun trattamento, il tremore di oltre l’85% e la bradicinesia del 23%. Migliorano inoltre i disturbi del linguaggio, la deambulazione, l’instabilità posturale, le cadute e il freezing. I dosaggi di L-dopa vengono ridotti a circa il 63% della dose iniziale. Anche le attività del vivere quotidiano migliorano. Sono significativamente ridotte le discinesie e le fluttuazioni motorie. Sul fronte degli effetti collaterali sono possibili: tendenza alla perdita di peso, allucinazioni visive, disturbi del controllo degli impulsi (probabilmente correlati ai dopamino agonisti), progressivo declino cognitivo culminante nella demenza, infezioni del dispositivo.

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