Livelli di cortisolo e delirio postoperatorio in pazienti con MCI
Uno studio pubblicato su Dementia and Geriatric Cognitive Disorders (link) ha analizzato l’impatto del deterioramento cognitivo lieve (MCI) sullo sviluppo del delirio postoperatorio e l’associazione tra MCI e livelli di cortisolo, citochine, cobalamina e livelli di omocisteina. Allo scopo sono stati reclutati 113 pazienti adulti consecutivi candidati ad intervento di chirurgia cardiaca (intervento di bypass cardiopolmonare). I pazienti sono stati esaminati in fase preoperatoria con il Montreal Cognitive Assessment (MOCA) e il Trail Making Test. Una diagnosi di MCI è stata formulata sulla base dei criteri del National Institute on Aging e dell’Alzheimer Association. I pazienti sono stati quindi sottoposti a screening per delirio postoperatorio entro i primi 5 giorni dopo l’intervento. Il deterioramento cognitivo lieve (MCI) è stato diagnosticato nel 24,8% dei pazienti, mentre la frequenza di delirio è risultata essere del 36%. L’analisi multivariata ha dimostrato che i soggetti con MCI erano ad un rischio significativamente più alto di delirio postoperatorio (OR = 6.33, p = 0,002). Il cortisolo preoperatorio, il cortisolo postoperatorio e i livelli plasmatici di IL-2 erano più alti nel gruppo MCI rispetto ai soggetti non-MCI. Gli autori concludono che il deterioramento cognitivo lieve (MCI) è associato ad un più alto rischio di delirio postoperatorio e che i livelli di cortisolo perioperatorio e le alterazioni infiammatorie osservato in corso MCI possono fornire una spiegazione fisiologica per questo aumento del rischio.
A recent study published on Dementia and Geriatric Cognitive Disorders aimed to determine the impact of mild cognitive impairment (MCI) on the development of postoperative delirium and, secondly, to assess the association between MCI and raised perioperative cortisol, cytokine, cobalamin and homocysteine levels. The Authors concluded that MCI is associated with a higher risk of postoperative delirium. Perioperative cortisol and inflammatory alterations observed in MCI may provide a physiological explanation for this increased risk.