L’ipotesi che l’apprendimento motorio dopamino dipendente sia alla base del meccanismo di lunga durata della risposta alla levodopa è stata verificata in uno studio in doppio cieco randomizzato condotto su pazienti in terapia con levodopa, confrontando i dati della mano dominante rispetto a quella non dominante. Lo studio è stato pubblicato su Neurology (link) ed ha mostrato che la variazione media del finger-tapping basale prima dell’inizio della terapia, a 9 settimane e a 40 settimane è aumentata di più nella mano dominante rispetto alla non dominante nei soggetti trattati con levodopa e in relazione alla dose. Nel gruppo placebo non si sono riscontrate variazioni significative tra le mani. La risposta di breve durata non ha mostrato differenze significative. Gli autori ritengono che l’uso attivo della mano dominante e la terapia sostitutiva della dopamina producano un effetto sinergico sulla performance del compito motorio di lunga durata durante lo stato di “off”. Tale effetto è limitato ai sintomi che rispondono alla dopamina e non si osserva in quelli resistenti, come la deambulazione e l’equilibrio. E’ verosimile che l’apprendimento motorio di lunga durata facilitato dall’attività e dalla dopamina rappresenti una qualche forma di modificazione della malattia, come spesso si osserva negli studi di farmaci con effetti sintomatici.
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