Il frequente fenomeno delle riammissioni in Ospedale ha raggiunto dimensioni davvero ragguardevoli. Anche in America i dati forniti sono quanto meno sconcertanti. Medicare ha comunicato che un terzo dei pazienti dimessi viene ricoverato di nuovo entro tre mesi dal ritorno a casa (il 20% a 30 giorni e addirittura il 5% dopo 5 giorni).
I motivi principali sembrano essere una cattiva comunicazione con i medici ed il personale assistenziale, prescrizioni poco chiare o conflittuali, mancati appuntamenti con il medico di base, errori nell’assunzione dei farmaci. Soprattutto gli anziani ultra settantenni hanno difficoltà a gestirsi e spesso il caregiver non è pronto ad affrontare le problematiche che si presentano, soprattutto cadute, infezioni e disidratazione.
Le patologie più coinvolte sono l’insufficienza cardiaca, la broncopatia cronica, le psicosi, i problemi intestinali e vari approcci chirurgici (cuore e articolazioni in primo piano).
I fattori che più frequentemente richiedono un nuovo ricovero sono la politerapia (da 6 farmaci in su), la depressione e il deficit cognitivo. La carenza di servizi assistenziali domiciliari è responsabile, negli Stati Uniti, di oltre la metà dei casi di ritorno in ospedale, soprattutto negli ultra 85enni.
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Una risposta su “La porta girevole”
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