La notizia è di quelle clamorose: un gruppo di studiosi ha esaminato il cervello di persone con Parkinson utilizzando una risonanza magnetica a sette tesla. Avrebbero individuato dei segni indiziari di Parkinson. La metodica se dovessere entrare nella pratica di routine potrebbe per certi aspetti prendere superflua tutta la valutazione clinica e strumentale attuale.
In realtà la strumentazione utilizzata è una apparecchiatura molto costosa, poco diffusa e molto meno disponibile rispetto alle attuali risonanze magnetiche che al più raggiungono la potenza di tre tesla.
Ci si chiede di quale utilità possa essere il ricorso ordinario ad un’indagine di questa portata. E’ noto che, a tutt’oggi, la diagnosi di Parkinson è essenzialmente clinica.
Lo studio è stato pubblicato sul JNNP e mostra come la parte compatta della substantia nigra presenta delle caratteristiche alterazioni rispetto alla circostante materia bianca.